Disinclusione del canino incluso
L’inclusione dentaria (disodontiasi) è la mancata eruzione di un dente nella sua sede corretta nell’arcata dentaria entro il normale periodo di crescita.
Il canino superiore, dopo i denti del giudizio, è il dente che più frequentemente presenta questa anomalia. L’inclusione dei canini superiori si presenta dall’1 al 2,5% dei casi e quando si manifesta, spesso (8-10% dei casi) è bilaterale.
Colpisce le femmine nel doppio dei casi rispetto ai maschi. Recenti studi che hanno utilizzato la Tac mostrano che nel 45% dei casi il canino incluso è vestibolare (verso la guancia), nel 40% è palatale (verso il palato), nei restanti casi è intermedio.
Il canino è un dente cruciale, sia per l’importanza che riveste nel garantire una buona occlusione, sia per l’estetica del sorriso.
La presenza di un canino incluso determina quindi una serie di conseguenze: compromissione dell’estetica e della fonetica, riduzione dell’ampiezza dell’arcata dentaria, talvolta dolore riferito.
Le opzioni terapeutiche che si prospettano in caso di inclusione di un canino sono: la disinclusione chirurgica seguita da un trattamento ortodontico per posizionare correttamente il dente, oppure un trattamento protesico con protesi fissa o mobile, con o senza uso di impianti.